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ПРИЈАВЉИВАЊЕ

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Contributi alla proposta Nuove forme di contratto basate sulla produttività

1:strumenti per il lavoro flessibile esistono già,sono i contratti a progetto,vere e propie "deformazioni" che si basano solo sulla produttività ma che non garantiscono nulla al lavoratore.......vogliamo creare altre mostruosità simili?

2:la produttività deve essere gestita e organizzata dal datore di lavoro attraverso la sua professionalità,le sue idee e i suoi progetti e non valutata solo in base alle ore di lavoro risparmiate......per un dipendente meno ore vogliono dire meno salario,diventa impossibile parlare di riduzione dei tempi di lavoro se prima non si tagliano drasticamente i costi,sia al datore di lavoro che al dipendente stesso.

3:mi rendo conto che risparmiare tempo per un datore di lavoro vuol dire risparmiare denaro da reinvestire nella sua azienda,ma d'altro canto i dipendenti hanno bisogno di stabilità economica
Il lavoro a cottimo equivale allo s hiavismo, non siamo gia' abbastanza schiavi?
Salve intanto non sò se ti riferisci al privato o pubblico,nel primo caso ci sono già queste forme nel contratto aziendale in tante aziende , a fine anno viene fatto un riassunto degli obbiettivi raggiunti e viene dato un premio, che si chiama propio premio , totalmente indipendente da quello fisso nella busta paga che và a comporre le voci , praticamente è variabile da persona a persona ; il vero problema è che chi deve dare giudizi e o motivazioni per questo premio, spesso lo fà a simpatia sull'individuo; diverso è quello che avviene in GERMANIA , dove il premio di traguardo viene dato ai vari settori di produzione, la differenza che lì se fai l'imboscato o il lavativo gli stessi colleghi di lavoro ti riprendono ; si DOVREBBE invece proporre per il lavoro pubblico, premio a merito , che aumenterebbe la qualità dei servizi, mentre si dovrebbero punire severamente anche con il licenziamento alcune forme di assenteismo viste in tv tra dipendenti pubblici ( già queste regole ci sono nel privato) saluti
Già che ci sei, metterei anche qualche frustata nella schiena. Ogni tanto, per tenere il ritmo.
Bè, veramente io pensavo ad una forma di contratto migliorativa delle condizioni di lavoro. Nel mio settore ad esempio ci sono periodi di minor lavoro, ed in questi periodi non sarebbe male andarsene a casa prima anzichè scaldare la sedia, fermo restando di assolvere a tutti i compiti assegnatimi.
Allora metterei orario flessibile, regolato contrattualmente, che tenga conto della dignità del lavoratore e di un minimo, comunque garantito. Fissare la vita di chi lavora alla produttività (legata a cosa? Al mercato? Al giudizio del titolare?), significa partire da una visione di parte.
Partire da ciò che fissa la costituzione in tema di lavoro e dignità umana. Non bisogna, per forza, reinventare tutto. Diffidiamo dei tecnici.
Un'attività a progetto, orientata alla produttività, dove le ore lavorate non sono rilevanti?
Ci sono già:
- il "popolo delle partite IVA" lavora già così;
- i lavoratori "a cottimo", in "nero" o con contratti di facciata.
Appuinto sarebbe una buona forma contrattuale per regolarizzare queste "deformazioni" del mercato del lavoro.
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