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Contributi alla proposta INTRODURRE NELLA LEGGE ELETTORALE SARDA LA DOPPIA RAPPRESENTANZA DI GENERE

Ciao a tutti, propongo che venga stabilito in percentuali minime e massime.
In pratica le preferenze non devono superare ad esempio il 70% di rappresentanza di un dato genere. qualora accadesse quindi una volta effettuato lo spoglio, si escludono quelli/quelle in ultimi posti della percentuale maggiore in favore dei primi esclusi dell'altro genere fino al minimo stabilito.
Io proporrei quindi 70% come massimo e 30% come livello minimo.
che ne pensate?
ma c'è davvero bisogno di una legge del genere? Mah se una donna è in gamba penso che emerga comunque.
come sopra
LA STESSA PROPOSTA FATTA SULLA PAGINA "SOAZIO COMUNE" PROPOSTE, HA OTTENUTO IL GRADIMENTO.
NELLA REGIONE CAMPANIA C'è UNA NORMA STATUTARIA.
SCUSATE..SPAZIO!
Credo che le regole usate per le elezioni nazionali abbiamo portato un buon numero femminile di qualità, quindi trovo inutile una legge di quote rose, perchè non premia il merita ma la quantità, perchè come da un lato può mettere in regione eventualmente un numero maggiore di sesso femminile può toglierlo quindi non rispetta il merito, ecco perchè voto no, perchè è un idea che nemmeno all'inizio il movimento ha seguito ed è servita solo come campagna elettorale
l linea di principio concordo con te,la parità di genere il m5s sardo l'ha già realizzata nei fatti, mandando in parlamento 3 donne e 3 uomini.Altresì è innegabile che le donne subiscono un sistema prettamente maschilista in diversi settori della società e quando è protagonista lo è non meriti professionali ma per motivi poco nobili,retaggio di anni di cultura berlusconiana.Ci vuole una crscita dal punto culturale e una legge simile può aiutare. Un po' come la legge sul fumo, che all'inizio poteva sembrare restrittiva ma che è servita per far crescere nei fumatori un salto di coscienzae di rispetto per chi non gradisce. Se oggi dovessero abolire quella legge, son certo che nessuno fumerebbe in un locale pubblico perchè ormai si è entrati in quella mentalità.
imporre per legge non mi trova d'accordo, si può scegliere, di questo terrò conto
Anch'io non sono d'accordo con una legge che imponga una quantità minima di donne, non credo ce ne sia bisogno. Occorre semplicemente che le candidature siano democratiche e non decise a tavolino da capi partito, quindi non è questione di quote rosa, è questione piuttosto di garanzia di democraticità all'interno delle forze politiche. Se c'è democrazia, le donne vengono fuori, il M5S l'ha già dimostrato.
Non ha senso.
Se c'è uguaglianza c'è uguaglianza.

Il problema non è nella votazione, ma nelle produzione delle candidature, è qui che bisogna esprimere apertura e uguaglianza.

Il "maschilismo" è espresso in tutti i "lavori" o gruppi sociali, è qui che bisogna cambiare il modo di pensare e di esprimersi.

Se tutti i candidati vengono valutati per le proprie capacità, che senso ha "riservare " una doppia votazione valida solo per differenze di sesso?
Allora mettiamo anche una opzione per votare un "diversamente abile".

Sono le sottolineature delle differenze che ci rendono diversi.

E' esattamente quel che penso anche io.
Anch'io sono d'accordo. se una donna è in gamba emerge comunque non serve una legge del genere anche perchè come ci sono uomini corrotti o incapaci esistono donne corrotte o incapaci (uguaglianza)
La cosa mi sembra abbastanza giusta, anche se non sono sicuro che il principio sia giusto. Se applicassimo questa procedura, dovremmo fare una legge che preveda, ad esempio, nella scuola primaria un numero di maestri uguale a quello delle maestre (sono certo che avremmo anche una scuola migliore). Il mio dubbio è possiamo eleggere o spingere per forza una componente sociale ad occupare un'attività in nome dell'uguaglianza dei sessi (che tra l'altro secondo me non esiste)? Non per essere "razzista" ma se dobbiamo accettare la diversità accettiamola sotto ogni punto di vista; premetto che non ho niente contro le donne, anzi.
il linea di principio concordo con te,la parità di genere il m5s sardo l'ha già realizzata nei fatti, mandando in parlamento 3 donne e 3 uomini.Altresì è innegabile che le donne subiscono un sistema prettamente maschilista in diversi settori della società e quando è protagonista lo è non meriti professionali ma per motivi poco nobili,retaggio di anni di cultura berlusconiana.Ci vuole una crscita dal punto culturale e una legge simile può aiutare. Un po' come la legge sul fumo, che all'inizio poteva sembrare restrittiva ma che è servita per far crescere nei fumatori un salto di coscienzae di rispetto per chi non gradisce. Se oggi dovessero abolire quella legge, son certo che nessuno fumerebbe in un locale pubblico perchè ormai si è entrati in quella mentalità.
La cosa mi sembra abbastanza giusta, anche se non sono sicuro che il principio sia giusto. Se applicassimo questa procedura, dovremmo fare una legge che preveda, ad esempio, nella scuola primaria un numero di maestri uguale a quello delle maestre (sono certo che avremmo anche una scuola migliore). Il mio dubbio è possiamo eleggere o spingere per forza una componente sociale ad occupare un'attività in nome dell'uguaglianza dei sessi (che tra l'altro secondo me non esiste)? Non per essere "razzista" ma se dobbiamo accettare la diversità accettiamola sotto ogni punto di vista; premetto che non ho niente contro le donne, anzi.
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