Contestare l'AIA (Autorizzazione Impatto Ambientale) del Ministero Ambiente a favore delle trivelle nello Ionio
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×Nonostante la Regione stia facendo in questi giorni uno sforzo comunicativo enorme per dimostrare, ipocritamente la propria contrarietà alle Trivelle, i dati parlano chiaro: solo nella nostra regione ci sono 10 permessi di indagini su idrocarburi. Le istanze di semplice permesso di ricerca sono 18. Quindi un totale di 93 comuni lucani interessati alle 'trivelle' e un territorio complessivo di 2.685,81 chilometri quadrati. Il decreto sblocca Trivelle per il quale Pitella non ha voluto chiedere l'impugnazione, ha di fatto trasformato le procedure di indagini su terra a quelle già presenti nei nostri mari, ovvero sono scavalcate le amministrazioni locali spostando la decisione a Roma. Proprio a proposito delle estrazioni nel mar Ionio, recentemente il Ministero dell'Ambiente ha dato il via libera sulla procedura di VIA - valutazione d'impatto ambientale - richiesta dalla societa' Enel Longanesi, per le indagini sismiche 3D finalizzate alla ricerca di idrocarburi nel golfo di Taranto.
Va ricordato che nella valutazione di impatto ambientale, va considerata (e spesso lo si dimentica) anche quella la più severa valutazione di impatto archeologico. Questa come tutte le valutazioni ambientali, è sempre di tipo probabilistico e presuntivo dovendo
definire ex ante le trasformazioni che un territorio avrà nel tempo. Nell’area dell’arco ionico lucano, dove ricordo è stata da poco presentata alla Camera una proposta per l’istituzione di un "Parco Archeologico della Magna Grecia, le bellezze naturali, ambientali e archeologiche sono minate dalle future ricerche ed estrazioni.
Il caso Veneto (V.I.A. valutazione impatto archeologico): http://soi.cnr.it/archcalc/indice/PDF18/14_Campeol.pdf
attivisti lucani
gruppo di lavoro ambiente e territorio
successivamente: attivisti 5stelle pugliesi e calabresi
successivamente: portavoce parlamentari di Puglia, Basilicata e Calabria
Solution 1: Contestare la VIA rilasciata per le estrazioni nella costa Ionica
Possiamo essere promotori come M5S Basilicata, insieme agli attivisti pugliesi e calabresi e alle associazioni che vorranno aderire di un'azione incisiva da un punto di vista mediatico locale fino a creare una bozza di interrogazione parlamentare destinata al Ministro dell'Ambiente, con la collaborazione dei portavoce nazionali di Puglia/Basilicata/Calabria perché si chiarisca come si sia arrivati ad un'Autorizazzione di V.I.A. considerando in anticipo, quali trasformazioni potranno essere indotte anche dalla componente Archeologica (oltre che ambientale), a causa dell' intervento umano prodotto dalle ricerce di idrocarburi.
C'è necessità di procedere nel tempo più celere possibile.
Se siamo d'accordo a questa proposta, definirei un gruppo di lavoro che ci possa lavorare per un documento-relazione unico con bozza di interrogazione da condividere entro fine agosto con i gruppi di attivisti pugliesi e calabresi per migliorare il testo, e poi da trasmettere ai portavoce parlamentari 5stelle delle tre regioni, entro i primi di settembre.
Chi dovrà attuare o far attuare la soluzione? Come saranno monitorati e verificati, in caso di attuazione, gli esiti della soluzione?
zero risorse
si lavorerà e collaborerà online attraverso gli strumenti di google docs
Questa soluzione soddisfa i requisiti etici del gruppo o della comunità a cui si rivolge? Qual'è il suo impatto sociale ed ambientale?
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