ORGANIZZARE uNA RACCOLTA ALIMENTARE SUL PRINCIPIO DEL CAFFE' SOSPESO
Il caffè sospeso
Il caffè sospeso è una tradizione partenopea nata circa a metà dell’Ottocento.
In pratica il cliente paga un caffè in più, che resta a disposizione di chi non se lo può permettere. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar, può chiedere se è rimasto un caffè sospeso e, in caso affermativo, ricevere un caffè come se fosse stato offerto dal primo cliente.
Con il boom economico questa tradizione è stata abbandonata fino quasi a scomparire, per poi essere ripresa in tempi di crisi. Nel 2011 nasce perfino un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che conta una sessantina di iscritti tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa. Anche all’estero non è raro imbattersi in questa tradizione, soprattutto in Spagna (cafés pendientes), Francia, Belgio, Irlanda, Canada e Argentina.
Seguendo il successo di questa iniziativa, l’associazione EticaMente ha pensato di estendere l’idea anche ad altri prodotti, come ad esempio il pane, pasta, latte. La rivisitazione sta in particolare nell’oggetto del gesto solidale: dal caffè a pane, pasta e latte, simboli per eccellenza dei bisogni primari che in questo momento diverse famiglie hanno difficoltà a soddisfare.
Nascono così: “pane in attesa”, “solidarietà cittadina”; che funzionano con un principio molto simile a quello del caffè sospeso: i clienti possono contribuire acquistando beni di prima necessità che verranno destinati a famiglie in difficoltà economiche.
Sinergia e collaborazione. Sono questi i valori che fin da subito si è creduto dovessero caratterizzare il progetto perché potesse avere la forza per il raggiungimento dei suoi obiettivi: facilitare e rendere immediata l’efficacia dei piccoli gesti individuali con la convinzione che, se diffusi e quotidiani, siano in grado di carburare grandi sogni.
Il progetto dunque, è sì volto ad aiutare chi ha bisogno, ma anche a creare una rete solidale a trama fitta capace di mettere in relazione persone singole, associazioni ed esercizi convogliando i loro innumerevoli e quotidiani gesti, perché da bricioline solitarie diventino una consistente e solida realtà.
Come funziona?
In ogni esercizio che si unisce all’iniziativa viene esposta una locandina all’ingresso poi ripetuta alle casse dove si comunica il progetto e che in quella attività si può acquistare un bene di prima necessità da destinare a famiglie in difficoltà economiche.
Nel momento in cui i cittadini acquisteranno questi prodotti, il commerciante metterà il prodotto in un contenitore e lo scontrino in una teca.
A cadenza periodica questi prodotti verranno ritirati e consegnati alle amministrazioni comunali che li redistribuiranno alle famiglie con reddito ISEE basso tramite gli uffici dei Servizi Sociali.
Stiamo studiando un protocollo a cui devono sottostare tutti i gruppi ed i commercianti che aderiranno al progetto per fare in modo che tutto il processo sia trasparente e non possano sorgere dubbi sul percorso degli alimenti.
Per lo stesso motivo sarà presente su tutte le attività commerciali che aderiscono al progetto la stessa locandina e gli stessi adesivi in modo che l’utenza possa identificare il progetto anche se fuori sede
Esistono esperienze a cui ispirarsi per raggiungere l'obiettivo? Tra le possibili soluzioni/iniziative già messe in atto, quali hanno raggiunto migliori risultati e quali peggiori? Perché?
Chi riceverà dei vantaggi e degli svantaggi dal raggiungimento dell'obbiettivo e dalle soluzioni proposte? Tali soggetti sono stati coinvolti nella discussione di questa proposta? In che modo?
Solution 1:
Descrivere la soluzione che, concretamente, si propone di adottare per raggiungere l'obiettivo.
Quando dovrà essere attuata questa soluzione? Individuare le eventuali fasi di attuazione.
Chi dovrà attuare o far attuare la soluzione? Come saranno monitorati e verificati, in caso di attuazione, gli esiti della soluzione?
Sono necessari fondi, volontari, strumenti, competenze specifiche per realizzare questa soluzione? Elencarli e quantificarli. Come saranno reperite tali risorse?
Questa soluzione soddisfa i requisiti etici del gruppo o della comunità a cui si rivolge? Qual'è il suo impatto sociale ed ambientale?
Elencare e riassumere i principali vantaggi e i punti di forza di questa soluzione. Indicare chi sono i soggetti interessati dai vantaggi.
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