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Simple proposal Modalità di accesso all'A.N.F. (assegno nucleo familiare).Problemi burocratici e di costi per il cittadino.

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La neonata commissione lavoro, in un' ottica di riequilibrio sociale e di aiuto alle famiglie, ha preso in esame una problematica che è frutto delle politiche degli ultimi anni che vedono il cittadino, soccombere innanzi a tasse e balzelli fatti solo per far cassa, spesso in maniera impropria e sicuramente iniqua da un punto di vista sociale.

Questa commissione, vuole porre l'accento su quelle che riteniamo essere delle discrepanze nella modalità di accesso all'A.N.F. (Assegno Nucleo Familiare) da parte del cittadino/lavoratore nel settore privato.

Cos'è L'A.N.F.?
E’ una prestazione INPS istituita per aiutare le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da due o più persone e il cui reddito complessivo familiare sia al di sotto delle fasce reddituali stabilite di anno in anno dalla legge.

Il problema nasce all'atto della consegna della documentazione per la richiesta della stessa.
La documentazione deve essere corredata oltre che dall'apposito modulo scaricabile dal sito dell'INPS, da un certificato che certifichi la reale composizione del nucleo familiare.

Tale documento fino al 31 Dicembre 2011, era lo stato di famglia ad uso assegni familiari in carta semplice, rilasciato dal comune di residenza.
''Dal 1 gennaio 2012, così come previsto dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183 , tutte le certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione, compresi i certificati anagrafici e di stato civile, sono valide ed utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati. Tutti i certificati anagrafici sono soggetti al pagamento dell'imposta di bollo, ad esclusione degli usi indicati nel Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 . Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive (art. 46 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445). L’autocertificazione, in sostituzione della normale certificazione rilasciata dagli uffici competenti, ha lo stesso valore dei certificati ma non è soggetta al pagamento dell'imposta di bollo, nè dei diritti di segreteria, e non necessita di autenticazione della firma.''

''I certificati e gli estratti di stato civile (nascita, matrimonio, morte) sono sempre gratuiti.
I certificati anagrafici riferiti alla situazione attuale (stato di famiglia, residenza, cittadinanza, ecc.) sono TUTTI soggetti all’imposta di bollo (Euro 14,62) + diritti di segreteria (Euro 0,52), salvo casi di esenzione espressamente previsti nella tabella B allegata al DPR 642/72 e da leggi speciali. Il cittadino che richiede il certificato in esenzione (diritti di segreteria Euro 0,26) deve specificare l’uso che intende farne al fine di non incorrere nel reato di evasione fiscale per il mancato pagamento del tributo.''

Alla domanda Mod Mod. (ANF/DIP), contenente anche la dichiarazione reddituale, deve essere allegata un' autocertificazione attestante la composizione del nucleo familiare.
In sostanza nulla vieta ad un' azienda o consulente di accettare autocertificazioni e questo dall'anno 2000.
Sarà poi cura del datore di lavoro, se lo riterrà opportuno o necessario, sottoporre a verifica le autocertificazioni ricevute richiedendo al lavoratore certificazione rilasciata dal comune.

Quindi è a discrezione del datore di lavoro accettare l'autocertificazione, ma la dove c'è un rapporto di conoscenza e fiducia, mi riferisco soprattutto alle piccole realtà dove è più facile una conoscenza del dipendente, di certo è più difficile se non impossibile la stessa conoscenza in grandi aziende tipo l'IVECO, la Marcegaglia, la Novellini, La Versalis, ed altri.

Il tutto si traduce con un ulteriore obolo da versare al comune.
Ma la cosa che fa più rabbia, è la consapevolezza che per poter accertare di esser povero, bisogna pagare!!!!!!

Noi chiediamo agli amministratori dei comuni, di volersi adoperare per porre rimedio a questo controsenso burocratico, e comunque di mettere in atto misure laddove ci fossero richieste di un certificato per uso assegni familiari, di trovare un modo per non sottoporre il cittadino ad una tassa così iniqua e senza senso.

Solution 1:

Descrivere la soluzione da adottare per raggiungere l'obiettivo, indicando tempistiche, risorse necessarie per l'attuazione, eventuali problemi irrisolti.


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