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PENSIONI GRATIS: Una storia che si ripete nel tempo.

Dal IL GIORNALE.IT del 27 MARZO 2008 : << Pensioni facili per gli stranieri «ricongiunti», con il beneplacito del governo Prodi, che a febbraio 2007, con un decreto, ha allargato le maglie dei confini per i parenti degli immigrati, alleggerendo i criteri di ammissione delle domande. Di certo l’assegno sociale, pensato per sostenere gli italiani con redditi irrisori, è l’ultimo traguardo a cui mirano stranieri e nuovi cittadini Ue. Un fenomeno allarmante, che l’Inps negli ultimi mesi ha più volte segnalato con toni d’emergenza al Viminale. Della destinazione di quegli assegni (da 395 a 580 euro mensili, più tredicesima) parla in modo critico anche il sindacato di polizia Coisp. «C’è un trend in fortissima crescita nelle comunità straniere, legato ai ricongiungimenti familiari, che permettono a migliaia di ultra65enni d’oltreconfine di incassare i soldi del nostro sistema pensionistico senza aver mai lavorato un solo giorno in Italia», spiega Franco Maccari, segretario del sindacato di polizia.

In pratica, gli extracomunitari con carta di soggiorno e i neocomunitari che lavorano in Italia da tre mesi possono chiedere di farsi raggiungere dai propri genitori, dichiarando di averli «in carico». E questi, una volta qui, hanno diritto a fare domanda per l’«assegno sociale». Un capitolo di spesa da non sottovalutare, considerando le non floride condizioni del sistema previdenziale. «A dir poco quest’anno saranno 50-60 milioni di euro che finiscono nelle tasche degli stranieri, e gli “aventi diritto” sono fatalmente destinati a crescere in maniera esponenziale», continua Maccari. «Non è un problema di razzismo, ma siamo sicuri che un Paese che non riesce a pagare non solo pensioni dignitose ai propri cittadini, ma nemmeno la benzina alle volanti della polizia possa permettersi tanta generosità?».

Alla sede centrale dell’Inps l’allarme è concentrato sui «vicini» dell’Est. Romeni e polacchi, in particolare. Sarebbero loro il vero «pericolo» per le finanze nazionali. A dirla tutta, il fenomeno è difficile da quantificare. I dati non vengono disaggregati per nazionalità del richiedente l’assegno sociale, essendo apolidi e stranieri equiparati agli italiani. L’unica cifra, attendibile fino a un certo punto, che l’Inps è in grado di fornire parla di 18.409 «percettori» nati in Paesi esteri, ma il dato comprende molti italiani nati fuori dai nostri confini. Ma per farsi un’idea della dimensione del problema basta scorrere i dati del dossier Caritas sulle presenze in Italia di romeni (555.997) e polacchi (90.776), dati peraltro da ritoccare al rialzo, considerato che, nel frattempo, la Romania è entrata nell’Unione europea. E il problema, fanno sapere dall’Istituto previdenziale, è proprio questo. «L’allargamento Ue è diventato un punto di forte criticità», spiega un alto funzionario dell’Inps. «Mentre nell’Europa dei quindici i welfare erano economicamente omogenei, la situazione di queste nuove nazioni è decisamente sbilanciata.

Eppure l’Ue ci impone di estendere a tutti i cittadini comunitari qualsiasi forma di welfare sia offerta agli italiani. Insomma, abbiamo le mani legate, e per un romeno l’assegno sociale è particolarmente allettante e facile da ottenere». Basta che il neocomunitario dimostri di avere un reddito in Italia da tre mesi perché possa «invitare» i propri genitori nel Bel Paese e farli diventare assistiti Inps, senza colpo ferire. E c’è di più. L’assegno sociale sulla carta è vincolato alla residenza sul territorio italiano: se il percettore «torna a casa», il suo diritto decade. Se non lo segnala, però, potrebbe continuare a incassare pur non avendone titolo. Controllare che questo non accada è praticamente impossibile: l’Inps può svolgere controlli solo tramite le anagrafi comunali, e non sono molte quelle in grado di segnalare all’ente previdenziale anomalie e abusi. «È un warning che abbiamo già girato al ministero dell’Interno - spiegano dall’Inps - perché sarebbe vitale contenere almeno le irregolarità. Già così abbiamo enormi difficoltà ad arginare il vistoso incremento di domande di assegno sociale piovute negli ultimi 4-5 mesi per lo più dai romeni». Una nemesi storica: i romani colonizzarono la Dacia, un Romano ne ha pensionato gli eredi.
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LA SITUAZIONE OGGI:

La truffa degli immigrati over 65. Così scroccano la pensione all’Inps. (da Il Tempo.it del 3/5/2014)

Hozzáadta: Mirco Bergamo ekkor:
2014 Jun 11 19:57 | Hozzászólások (5)
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Grazie a BERLUSCONI su sollecito INPS. INFATTI quella da te citata é la regola ATTUALE, mentre le truffe sono agganciate al periodo concesso con le leggi di sinistra fatte da Amato e Prodi. Chi ci ha perso sono tutti i lavoratori che pagano pensioni gratis agli extracomunitari. E' un problema generale di rispetto per gli italiani che si vedono depredati del proprio tempo e denaro con regole del tutto inique grazie ad una mentalitá distorta tipica di chi vuole vivere alle spalle di chi produce.
Ovviamente le truffe vanno perseguite. Per provare ad affrontare un problema dobbiamo avere il massimo delle informazioni: il sito da me citato risulta attendibile. Dal sito INPS: "Dal 1° gennaio 2009, per avere diritto all'assegno sociale, come ulteriore requisito occorre avere soggiornato legalmente ed in via continuativa in Italia per almeno 10 anni."
Il sito da te indicato Roberto è una BUFALA della BUFALA. Le cose stanno esattamente come indicato dal mio POST,
Riassumo per i non Vedenti e Udenti:

Nella Legge Amato 338 del 2000, con la sola carta di soggiorno di un anno e passa, gli extracomunitari over 65 anni godono delle stesse prestazioni minime di pensione sociale pari agli italiani. Nel mio POST come per altri non ho mai parlato che erano residenti all'Estero bensì ricongiunti ai familiari regolari con lavoro qui in ITALIA. Poi, le truffe, ci stanno, è il paese del BenGodi !

Verità indiscutibile come nel 2007. A febbraio, il caro PRODI, aveva allegerito l'ammissione delle domande come tempistica passandole a soli TRE MESI. Tanto è vero che dovettero intervenire i responsabili dell'INPS a segnalare al Viminale l'assurdità di spesa GRATIS sulle spalle degli italiani.

Fu il governo Berlusconi a fermare l'emorragia nel 2009 fatte salve LE PENSIONI che ormai erano riuscite ad averle alla data del 1.1.2010 (i buoi erano già scappati).

Ora, possiamo raccontarla come vogliamo, il concetto è che gli italiani sono fessi ed ancora di più se danno la precedenza agli extracomunitari rispetto agli italiani che invece ne hanno bisogno, PRESENTANDOSI QUI con il solo permesso di soggiorno, aggiungendo tessera sanitaria ed altro.

I SOLDI NON PIOVONO DAL CIELO ! LA SINISTRA DOVREBBE FAR BENE A RICORDARSELO.

E' BELLO VIVERE TROVANDO LA PAPPA PRONTA !

Ora chiediti di quale bufala stiamo parlando ?
Questione assurda, ma reale. E direi anche difficilissima da risolvere. Praticamente queste sono situazioni simili a quelle che denuncia Farage..... situazioni che ad esempio in molti stati "piu apprezzati" visti come l'El Dorado (Australia,USA,Canada,ecc..) non esistono e non possono esistere.

Una cosa che pero' mi fa ridere è che gli italioti deridono la nostra proposta di reddito minimo di cittadinanza(presente in tutte europa e quello si, veramente equo e intelligente,ed utile per tenere sempre attivo e disponibile il cittadino), che andrebbe a chiunque ha la cittadinanza italiana, che ha piu di 18 anni e che ha un reddito inferiore alla soglia minima.

E poi invece non si preoccupano di questi assegni pensionistici a persone che non hanno la cittadinanza, che arrivano qui e dopo qualche settimana già hanno l'assegno, senza aver lavorato nemmeno un giorno, e che magari nei loro PAesi di origine, chissà,hanno anche un bel gruzzoletto da parte.

Meditate....

p.s. sottolineo... sono profondamente anti razzista dalla nascita. lo sottolineo perchè negli ultimi anni chi prova ad affrontare questi problemi col cervello e non con il cuore diventa assolutamente un razzista xenofobo per l'opinione pubblica e per l'avversario politico.

saluti
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